Otto anni dopo il matrimonio di Rosa Maria, nel 1767 a sposarsi fu Teresa, la sorella minore. Andò in moglie a Gregorio Cerbone [50.1]. I capitoli matrimoniali che Crescenzo scrisse per lei e Gregorio ricalcarono quelli fatti a suo tempo per Rosa Maria e Gaetano. Anche la dote fu identica, così come la quota di […]
4a parte. Settecento, Napoli, crescita economica e sociale di mercadanti
Il quartier generale dell’attività di «negoziare in piazza» fu organizzato dai Gallo a Sedile di Porto, a poco più di un chilometro da Orto del Conte in direzione di via Toledo. A Napoli esistevano sei seggi o sedili o piazze: i più antichi erano quelli di Capuana e di Nido, cui si erano aggiunti i […]
Ogni essere vivente, anche del regno animale, quando per qualsiasi ragione cambia habitat e va a vivere in luoghi molto diversi da quello in cui ha vissuto i primi anni della propria vita, istintivamente ambisce in età matura o senile a conquistare nel nuovo habitat quel sito che più somiglia, o in ogni caso più […]
«La massaria» era «in circa moggia dieciotto in corpo non a misura [pari a 60.567 mq, poco più di sei ettari], con case, sita tra la villa di Posillipo e Fuorigrotta confinante colli beni di Tagliamonte, di Verniero Celestino, del reverendo D. Gennaro Falangola e del patrimonio della magnifica Rosa, dalla parte di settentrione colla […]
Non sappiamo se, dopo aver acquistato la masseria nel 1773, Crescenzo la diede in affitto o no. Quel che è certo è che lo fece nel 1779. Alla fine dell’estate, d’intesa con l’affittuario in pectore, Sabbato Prezioso, incaricò due giardinieri del borgo Chiaja di redigere un inventario delle piante e degli alberi da frutta presenti […]
Dopo aver sistemato tutti i suoi figli, poche settimane prima di affittare la masseria di Villanova, ormai quasi settantenne, Crescenzo instradò alla vita religiosa due nipoti: la primogenita di suo figlio Giuseppe e il primogenito di Michelangelo. La «donzella» era appena adolescente, si chiamava Margarita [55.1]. Crescenzo stravedeva per quella ragazzina e gioiva all’idea di […]
Nel 1785 Crescenzo aveva 75 anni, i figli li aveva sistemati tutti, chi in un modo, chi in un altro. Da qualche tempo era andato ad abitare con Catarina accanto alla chiesa di «S. Andrea delli Scopari», nell’omonimo bastione poi distrutto nella seconda guerra mondiale. In confronto alla speranza di vita di quell’epoca, Crescenzo era […]
«…Dona con titolo di donazione irrevocabile tra vivi a beneficio di detti D. Giuseppe e D. Michelangelo presenti ed accettanti per sé stessi, loro eredi e successori la sudetta massaria e case adiacenti ed una con tutto di detta massaria e case, ragioni, azzioni ed intiero stato e con li seguenti pesi da doverli essi […]
Crescenzo non fece in tempo a godersi i 500 ducati che aveva trattenuto per sé, perché morì di lì a poco. La cerimonia funebre si svolse come quella descritta in quegli stessi anni e proprio per Napoli dal narratore Moore: «Certe persone portavano il corpo di un uomo in una bara aperta, mentre altre seguivano […]
Per quanto riguarda le cifre stabilite nella donazione fatta da Crescenzo, è interessante rilevare che, sommando ai 36 ducati annui i 160 come interessi sulla liquidità di 4mila ducati nonché i 72 ducati per la messa, i sussidi familiari al reverendo don Pasquale raggiungevano 268 ducati annui, che si ragguagliavano a quasi il triplo (2,8 […]