cap 85

L’atto di aggiudicazione provvisoria fu pubblicato nella sezione Avvisi Giudiziari del Giornale del Regno delle Due Sicilie «N.° 156 Lunedì 15 luglio 1833» [85.1]. Il Giornale era costituito da un foglio a quattro facciate, ciascuna con una numerazione progressiva che partiva il primo dell’anno e continuava un giorno dopo l’altro. La prima pagina del 15 luglio aveva il numero 621. Il Giornale usciva cinque giorni alla settimana, non la domenica né il lunedì. Gli avvisi giudiziari stavano a pagina 624.
In un tale dramma, è comunque curioso leggere le altre pagine di quel numero del Giornale del Regno delle Due Sicilie. Vi si trovano anche altre notizie, di cronaca dall’estero e di finta tranquillizzazione politica dall’interno. Eccone uno stralcio:
«Gran Bretagna. Camera dei Lords. 23 giugno. Lord Ellenborong indirizza dimanda sull’affare della schiavitù nelle Indie Orientali. Il conte Grey risponde alle medesime in modo analogo».
«Impero Russo. Pietroburgo 14 giugno. Il 9 e 10 maggio nel governo di Saratoff spirò un vento freddo impetuoso e cadde neve…. Per tale bufera nei distretti… devon esser periti oltre 1690 cavalli ed altri animali».
«Francia. Parigi 30 giugno. Una gazzetta di Germania contiene diverse disposizioni di polizia prese dal governo prussiano riguardo ai Polacchi che si presentassero ai confini: eguali disposizioni sono ordinate per tutti i viaggiatori indistintamente, muniti di passaporti svizzeri, che volessero entrare negli Stati prussiani».
«Piemonte. Torino 23 giugno. …già non istaremo a parlare delle torture alle quali si dissero assoggettati gl’inquisiti. Ogni uomo di buona fede, e che per poco conosca gli ordini giudiziarii del Piemonte, e le leggi del giudizio militare… conosce a primo tratto che queste calunniose asserzioni mancano non solo di verità, ma anche di verisimiglianza…».
«Notizie interne. Napoli 15 luglio. Fra varie favolette in questi ultimi giorni spacciate, talune per maltalento, talune altre per speculazioni, vi è stata pur la nuova di essere scoppiata in Roma una rivolta. E chi sa che, mentre hanno qui sparsa una tal voce, non abbiano usato il giuoco di far credere a Roma all’incontro che [analogamente] fosse in rivolta Napoli? Noi crediamo nostro debito lo assicurare il pubblico che nulla in questo tempo è avvenuto di simile né in Roma, né in quello Stato, né in altri stati Italiani, i quali sono attualmente tranquillissimi…».
Questa notizia, artificiosamente vòlta a tranquillizzare, contrastava con il fatto che ai primi del 1833 Mazzini calcolava di avere tra i cinquanta e i sessantamila affiliati alla Giovine Italia. Garibaldi vi si immatricolò sulla fine dell’anno; si mise a far proseliti a tutto spiano.
All’incanto preparatorio del 2 agosto 1833 partecipò solo D. Raffaele Clemente, genero di Matteo, che offrì 1.401 ducati. Sul Giornale del Regno delle Due Sicilie «N.° 182 mercordì 14 agosto», all’ultima pagina fu pubblicato l’avviso giudiziario che «l’incanto deffinitivo» ci sarebbe stato «Lì 4 settem. 1833» e che si sarebbe partiti dall’offerta di 1.401 ducati.
In quel numero del Giornale del 2 agosto, nella terza facciata, nella sezione «VARIETA’. Invenzioni e scoperte» c’era una notizia sorprendente: riguardava un «Nuovo apparecchio elettro magnetico». «Il sig. Pixii figlio, riducendo ad esecuzione i pensieri del sig. Pouillet, ha inventato un apparecchio per mezzo del quale si ottengono scintille da una calamita con più facilità che non con quello immaginato da Faraday, e dal quale Ampère rese conto, or sono pochi mesi, all’Accademia delle Scienze di Parigi». Seguiva la descrizione dettagliata dell’apparecchio, composta da due calamite a ferro di cavallo ruotanti attorno a un asse verticale senza toccarsi. Era il principio dei generatori elettrici.

About Riccardo Gallo
Riccardo Gallo (Roma, 23 settembre 1943) è un ingegnere, economista e docente italiano. Professore alla Sapienza, ha svolto compiti di risanamento del sistema produttivo italiano in ambiti governativi, finanziari, aziendali, riversando e incrociando le competenze acquisite. È stato definito il bastian contrario sia del management pubblico che del privatismo arrogante, estremista di centro. Ha collaborato con Il Sole 24 Ore. Oggi è opinionista de L’Espresso.
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